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CAGLIARI E' PRONTA PER
LA FESTA DI SANT'EFISIO
di Paolo Pailla
(29-4-2024) La 368esima edizione della "festa di S.Efisio", che prenderà il via il primo maggio a Cagliari, sarà sotto tono per la mancanza delle tribune per le autorità e i turisti, e per i tradizionali balli e canti in piazza del Carmine. Problemi burocratici, si dirà. Comunque è sempre alto il tributo che Cagliari riserverà a Sant'Efisio (foto di Augusto Maccioni) perché è il martire guerriero più amato dai sardi. Ci sarà tantissima gente ad attendere il suo passaggio dalla chiesetta di Stampace, nel cuore della città, caratteristico quartiere medievale cagliaritano, lungo un tradizionale percorso che lo porterà da mercoledi a sabato a Capoterra, Sarroch, Villa San Pietro fino a Pula nella chiesetta di Nora dove il Santo è morto per decapitazione il 15 gennaio 303. Si spera che questa edizione il meteo sia clemente anche se gli esperti dicono che anche Cagliari sarà investita da un ciclone proveniente dalla Spagna. Comunque sarà una edizione che passerà alla storia perché sarà seguitissima nel lungo pellegrinaggio di quattro giorni col rientro, il 4 maggio, del Santo nella chiesetta di Stampace, una festa più sobria ma sicuramente più religiosa che folcloristica. A seguire il martire guerriero saranno tantissime persone, due ali di folla che parteciperanno con devozione alla sua festa. Oltre 2.500 persone provenienti da tutta la Sardegna, animeranno, con gli abiti che esprimono appartenenza e storia, la tradizionale sfilata. Il momento più devozionale è alle 11 per la messa dell'Alter Nos che quest'anno sarà il dirigente comunale Giovanni Ena. Non solo i costumi tradizionali sardi, ma anche i miliziani, i suonatori di launeddas e i cavalieri a cavallo lungo un percorso devozionale, folcloristico e storico.
IL PAPA A VENEZIA, BELLA E
FRAGILE: "LA CITTA' RISCHIA
DI CESSARE DI ESISTERE"
di Leo Pes
(28-4-2024) Il Papa è andato a Venezia (foto dal web/Social), ed è la prima volta che un Pontefice, 87 anni, lascia il Vaticano quest'anno. Sembrava impossibile, per gli ultimi scomodi problemi di mobilità, invece è stata una visita normale e per spostarsi ha utilizzato una sedia a rotelle e altri mezzi. Il Papa è apparso in forma e sorridente e ha compiuto per intero le cinque ore del programma, viaggiando anche in elicottero e motonave. Ed è una bella notizia. Francesco è stato anche nel centro penitenziario femminile, sull'isola della Giudecca, dove la Santa Sede ha allestito il suo padiglione artistico per la 60esima edizione della Biennale dal titolo "Con i miei occhi". E' il dolore profondo delle detenute che affrontano il carcere e a loro il Papa ha dedicato parole di consolazione: "Carissime sorelle, oggi partiremo tutte da qui più ricche, forse quello che ne uscirà più arricchito sarò io". Il Pontefice argentino ha parlato di problemi di sovraffolamento, della mancanza di risorse e infrastrutture, ha parlato di violenza e di tanta sofferenza. "Può diventare anche un luogo di rinascita morale e materiale, ha detto alle detenute e nessuno può togliere la dignità a una persona". Poi il Papa ha visitato la Biennale e anche nel padiglione ha parole per l'occasione: "Il mondo ha bisogno di artisti". Si è poi recato nella Basilica di Santa Maria della Salute e parlando a un folto gruppo di giovani li ha incoraggiati a evitare di vivere "seduti sul divano": "non isolatevi, andate controcorrente, mettetevi in gioco, spegnete la tv e aprite il vangelo". Francesco ha concluso la sua visita con la messa davanti a 10mila fedeli nella piazza San Marco e nell'omelia ha denunciato le minacce che incombono su Venezia. Ha criticato la gestione del turismo di massa ma anche lo spopolamento dilagante con un occhio di riguardo sul cambiamento climatico che ha un impatto sulle acque della Laguna e sul territorio.
METEO YO-YO, DOPO IL FREDDO
NUOVO WEEKEND DI CALDO
DAL 30 ARRIVA IL CICLONE E
PER S.EFISIO NON PIOVERA'
di Marco Giovine
(27-4-2024) E' un meteo yo-yo: lunedi e mercoledi scorso le temperature massime registravano 10-12° C sotto la media del periodo mentre in questo weekend si torna al caldo della Primavera, anche se non ovunque, con temperature che sfiorano i 30°C (foto di Augusto Maccioni). Domenica quindi si registrerà un ulteriore aumento delle temperature e l'inizio della nuova settimana il sole splenderà ovunque con caldo fino 32°C in Sicilia. Fine aprile all'insegna del bel tempo, un mese che chiude un cerchio anomalo considerando che i primi 15 giorni siano stati caldi, sopra la media del periodo, successivamente si è verificato il picco del freddo tra il 22 e il 24 aprile e adesso altro meteo yo-yo, con temperature, fino al 30 del mese, fino a 30°C. Dal primo maggio l'Italia sarà interessata da un ciclone da ovest vero est, ad iniziare dalla Sardegna, ma forse nell'isola non pioverà, via libera per S.Efisio in via Roma, solo cieli grigi e nuvolosi.
G7, MELONI ANNUNCIA: PAPA FRANCESCO PARTECIPERA' A SESSIONE SU INTELLIGENZA ARTIFICIALE
di Gigi Sartori
(26-4-2024) Scoop del presidente del Consiglio Giorgia Meloni (foto dal web/Social) che ha annunciato un appuntamento storico: Papa Francesco parteciperà al prossimo G7 a presidenza italiana dal 13 al 15 giugno a Borgo Egnazia in Puglia. E' il primo pontefice al G7. L'annuncio è stato dato nel corso di un videomessaggio e la presenza del Papa ai lavori del G7 è prevista nella sessione dedicata all'intelligenza artificiale e, spiega la sala stampa del Vaticano, l'intervento di Francesco si inserisce nel percorso avviato dalla Pontificia accademia per la Vita con monsignor Vincenzo Pagna. E' la più grande sfida antropologica di questo tempo e per questo motivo la premier ha voluto portare all'attenzione mondiale una voce autorevole su una materia che è entrata con forza nella vita quotidiana delle persone e delle imprese. Nel corso del videomessaggio Giorgia Meloni si è detta : " onorata di annunciare la partecipazione di Papa Francesco ai lavori del G7 nella sessione dedicata all'intelligenza artificiale. Ringrazio di cuore il Santo Padre per aver accettato l'invito dell'Italia. La sua presenza dà lustro alla nostra nazione e all'intero G7. È la prima volta nella storia che un pontefice partecipa ai lavori del Gruppo dei Sette e il Santo Padre lo farà nella sessione outreach, quella aperta anche ai Paesi invitati e non solo ai membri del G7. Sono convinta che la presenza di Sua Santità darà un contributo decisivo alla definizione di un quadro regolatorio, etico e culturale all'intelligenza artificiale". Da tempo Francesco si è occupato dell'Intelligenza artificiale preoccupandosi dei "più fragili e dei più deboli" perché non vengano calpestati dall'innovazione.
PREOCCUPAZIONE PER LA SALUTE
DI CARLO III, BUCKINGHAM
PALACE SMENTISCE: "MARTEDI
RIPRENDERA' GLI IMPEGNI UFFICIALI"
di Peter Moore
(26-4-2024) Carlo III sta bene e si sta riprendendo nonostante il cancro di cui soffre. Sono queste le comunicazioni di venerdi di Buckingham Palace dopo che i media americani avevano annunciato che il sovrano britannico era molto malato e che si stavano preparando i suoi funerali. Le fonti reali hanno inoltre sottolineato che "Sua Maestà il Re riprenderà presto le sue funzioni pubbliche dopo un periodo di cure e di recupero in seguito alla recente diagnosi di cancro". Nessun peggioramento della sua salute, quindi, e neanche quelle che circolano sui tabloid inglesi circa la terapia che non avrebbe nessuna presa sul sovrano. Dopo le smentite, Buckingham Palace ha riferito, per accreditare le "buone" condizioni del re, che "Martedi tornerà in pubblico", c'è il permesso dei medici che si dichiarano "soddisfatti dei progressi compiuti finora". La diagnosi di cancro è stata annunciata il 6 febbraio e da allora il re ha rinviato tutti gli impegni pubblici continuando a svolgere i suoi compiti di capo di stato dietro le mura del palazzo. Per creare attorno ai reali un certo ottimismo, i funzionari hanno rilasciato il ritratto di Carlo III, 75 anni, e Camilla, 76 anni, che sembrano felici e rilassati nei giardini di Buckingham Palace. La foto è del 10 aprile, il giorno dopo il loro 19° anniversario di matrimonio (foto).
HAMAS OFFRE A ISRAELE UN CESSATE
IL FUOCO DI CINQUE ANNI IN CAMBIO
DELL'ACCETTAZIONE DEI DUE STATI
di Danilo Perseu
(25-4-2024) Mentre la guerra di Israele su Gaza continua (foto dal web/Social) , è giunta ormai al 195° giorno, e l'obiettivo della pace è irraggiungibile, Hamas ha proposto un cessate il fuoco di cinque anni in cambio dell'accettazione di due Stati. Lo ha detto Jalil al Hayya, alto leader politico del gruppo islamista palestinese, ma non ha parlato degli ostaggi e di altre questioni. La proposta va oltre: Hamas sarebbe disposto a deporre le armi e diventare un partito politico. Naturalmente la costituzione dei due Stati avverrebbe sulla base dei confini pre-1967, anche con zone attualmente in mano israeliana. Gli Usa, sull'argomento, hanno fatto sapere che non ci sarà mai "uno Stato palestinese con Hamas". Intanto Israele sta ammassando decine di carri armati lungo la Striscia di Gaza meridionale in previsione dell'invasione di Rafah. C'è anche una proposta israeliana che viene esplicitata dalla tv locale Channel 12 new che prevede il rilascio di 20 ostaggi (donne, soldatesse, persone malate e anziani) in cambio di far tornare i palestinesi nel nord di Gaza ma senza nessuna fine della guerra. Naturalmente la proposta sarà trasmessa ai mediatori ma quasi certamente non sarà accettata da Hamas.
25 APRILE, IL PRESIDENTE
MATTARELLA: "DOVEROSA
UNITA' SULL'ANTIFASCISMO,
VIVA LA LIBERAZIONE"
Di seguito l'intervento tenuto da Sergio Mattarella, presidente della Repubblica, per le celebrazioni del 25 aprile a Civitella Val di Chiana, in provincia di Arezzo, luogo di una strage nazista di 244 civili
di Sergio Mattarella
Rivolgo un saluto a tutti i presenti, alla Vicepresidente del Senato, al Ministro della difesa, al Presidente della Regione, al Sindaco, alle Autorità e, con affetto particolare, a tutti i cittadini di Civitella e ai Sindaci presenti. Siamo qui, a Civitella in Val di Chiana, riuniti per celebrare il 25 aprile - l’anniversario della Liberazione -, a ottant’anni dalla terribile e disumana strage nazifascista perpetrata, in questo territorio, sulla inerme popolazione. Come abbiamo ascoltato, poc’anzi, dalle parole del Sindaco, della professoressa Ponzani, dalle letture –e ringrazio Ottavia Piccolo per averci coinvolti, con commozione, nei drammatici ricordi che ci ha illustrato – e dalla testimonianza straordinaria di Ida Balò, gli eccidi avvennero, oltre che a Civitella, a Cornia, dove la crudeltà dei soldati della famigerata divisione Goring si sfogò in maniera particolarmente brutale, con stupri e uccisioni di bambini. Nella stessa giornata si compiva, non lontano da qui, a San Pancrazio, un altro eccidio, dove furono sterminate oltre settanta persone. Come è attestato dai documenti processuali, gli eccidi furono pianificati a freddo, molti giorni prima, e furono portati a termine con l’inganno e con il tradimento della parola. Si attese, cinicamente, la festa dei Santi Pietro e Paolo per essere certi di poter effettuare un rastrellamento più numeroso di popolazione civile. La tragica contabilità di quel 29 giugno del ’44, in queste terre, ci racconta di circa duecentocinquanta persone assassinate. Tra queste, donne, anziani, sacerdoti e oltre dieci ragazzi e bambini. Il più piccolo, Gloriano Polletti, aveva soltanto un anno. Maria Luisa Lammioni due. Il parroco di Civitella, don Alcide Lazzeri, e quello di San Pancrazio, Don Giuseppe Torelli, provarono a offrire la loro vita per salvare quella del loro popolo, ma inutilmente. Furono uccisi anch’essi - come abbiamo sentito poc’anzi -, insieme agli altri. Alcuni ostaggi, destinati alla morte, rimasero feriti o riuscirono a fuggire. Nei loro occhi, sbigottiti e impauriti, rimarrà per sempre impresso il ricordo di quel giorno di morte e di orrore. Sono venuto qui, oggi, a Civitella - uno dei luoghi simbolo della barbarie nazifascista - per fare memoria di tutte le vittime dei crimini di guerra, trucidate, in quel 1944, sul nostro territorio nazionale e anche all’estero. Non c’è alcuna parte del suolo italiano - con la sola eccezione della Sardegna – che non abbia patito la violenza nazifascista contro i civili e che non abbia pianto sulle spoglie dei propri concittadini brutalmente assassinati. La Regione che ci ospita - la Toscana - è tra quelle che hanno pagato il più alto tributo di sangue innocente, insieme al Piemonte e all’Emilia Romagna. La magistratura militare e gli storici, dopo un difficile lavoro di ricerca, durato decenni, hanno, finora, documentato sul territorio italiano cinquemila crudeli e infami episodi di eccidi, rappresaglie, esecuzioni sommarie. Con queste barbare uccisioni, nella loro strategia di morte, i nazifascisti cercavano di fare terra bruciata attorno ai partigiani per proteggere la ritirata tedesca, di instaurare un regime di terrore nei confronti dei civili perché non si unissero ai partigiani, di operare vendette nei confronti di un popolo, considerato inferiore da alleato e, dopo l’armistizio, traditore. Si trattò di gravissimi crimini di guerra, contrari a qualunque regola internazionale e all’onore militare e, ancor di più, ai principi di umanità. Nessuna ragione, militare o di qualunque altro genere, può infatti essere invocata per giustificare l’uccisione di ostaggi e di prigionieri inermi. I nazifascisti ne erano ben consapevoli: i corpi dei partigiani combattenti, catturati, torturati, uccisi, dovevano rimanere esposti per giorni, come sinistro monito per la popolazione. Ma le stragi dei civili cercavano di tenerle nascoste e occultate, le vittime sepolte o bruciate. Non si sa se per un senso intimo di vergogna e disonore, o per evitare d’incorrere nei rigori di una futura giustizia, oppure, ancora, per non destare ulteriori sentimenti di rivolta tra gli italiani. All’infamia, ad esempio, della strage di Marzabotto, la più grande compiuta in Italia, seguì un corollario altrettanto indegno: la propaganda fascista, sui giornali sottoposti a controlli e censure, negava l’innegabile, provando a smentire l’accaduto, cercando di definire false le notizie dell’eccidio e irridendo i testimoni. Occorre – oggi e in futuro - far memoria di quelle stragi e di quelle vittime e sono preziose le iniziative nazionali e regionali che la sorreggono. Senza memoria, non c’è futuro. Una lunga scia di sangue ha accompagnato il cammino dell’Italia verso la Liberazione. Il sangue dei martiri che hanno pagato con la loro vita le conseguenze terribili di una guerra ingiusta e sciagurata, combattuta a fianco di Hitler nella convinzione che la grandezza e l’influenza dell’Italia si sarebbero dispiegate su un nuovo ordine mondiale. Un ordine fondato sul dominio della razza, sulla sopraffazione o, addirittura, sullo sterminio di altri popoli. Un’aspirazione bruta, ignobile, ma anche vana. Totalmente sottomessa alla Germania imperialista di Hitler, l’Italia fascista, entrata nel conflitto senza alcun rispetto per i soldati mandati a morire cinicamente, non avrebbe comunque avuto scampo. Ebbe a notare, con precisione, Luigi Salvatorelli: «Con la sconfitta essa avrebbe perduto molto, con la vittoria tutto…» Generazioni di giovani italiani, educati, fin da bambini, al culto infausto della guerra e dell’obbedienza cieca e assoluta, erano stati mandati, in nome di una pretesa superiorità nazionale, ad aggredire con le armi nazioni vicine: le «patrie degli altri» come le chiamava don Lorenzo Milani. Nella disastrosa ritirata di Russia, sui campi di El Alamein, nelle brutali repressioni compiute in Grecia, nei Balcani, in Etiopia, nelle deportazioni di ebrei verso i campi di sterminio, nel sostegno ai nazisti nella repressione della popolazione civile, si consumò la rottura tra il popolo italiano e il fascismo.. Si verificò - scrisse ancora Salvatorelli - «una crisi morale profonda, una disaffezione completa rispetto al regime, un crollo disastroso dell’idolo Mussolini». Il fascismo aveva in realtà, da tempo, scoperto il suo volto, svelando i suoi veri tratti brutali e disumani. Come ci ricorda il prossimo centenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti. L’8 settembre, con i vertici del Regno in fuga, fece precipitare il Paese nello sconforto e nel caos assoluto. Ma molti italiani non si piegarono al disonore. Scelsero la via del riscatto. Un riscatto morale, prima ancora che politico, che recuperava i valori occultati e calpestati dalla dittatura.
La libertà, al posto dell’imposizione.
La fraternità, al posto dell’odio razzista.
La democrazia, al posto della sopraffazione.
L’umanità, al posto della brutalità.
La giustizia, al posto dell’arbitrio.
La speranza, al posto della paura.
Nasceva la Resistenza, un movimento che, nella sua pluralità di persone, motivazioni, provenienze e spinte ideali, trovò la sua unità nella necessità di porre fine al dominio nazifascista sul territorio italiano, per instaurare una nuova convivenza, fondata sul diritto e sulla pace. Scrisse padre David Maria Turoldo: «Tra i morti della Resistenza vi erano seguaci di tutte le fedi. Ognuno aveva il suo Dio, ognuno aveva il suo credo, e parlavano lingue diverse, e avevano pelle di diverso colore, eppure nella libertà e nella dignità umana si sentivano fratelli». Fu così che reduci dalla guerra e giovani appassionati, contadini e intellettuali, monarchici e repubblicani, si unirono per lottare, con le armi, contro l’oppressore e l’invasore. Tra di loro uomini, donne, ragazzi, di ogni provenienza, di ogni età. Combatterono a viso aperto, con coraggio, contro un nemico feroce e soverchiante per numero, per armi e per addestramento. Vi fu l’eroica Resistenza dei circa seicentomila militari italiani che, dopo l’8 settembre, rifiutarono di servire la Repubblica di Salò, quel regime fantoccio instaurato da Mussolini sotto il totale controllo di Hitler. Furono passati per le armi, come a Cefalonia e a Corfù, o deportati nei lager tedeschi. Furono definiti «internati militari», per negare loro in questo modo persino lo status di prigionieri di guerra. Ben cinquantamila di loro morirono nei campi di detenzione in Germania, a causa degli stenti e delle violenze. Vi fu la Resistenza della popolazione, ribellatasi spontaneamente di fronte a episodi di brutalità e alle violenze, scrivendo pagine di eroismo splendido di natura civile. Vi furono le coraggiose lotte operaie, culminate nei grandi scioperi nelle industrie delle città settentrionali. In tutta la Penisola, nelle montagne e nelle zone di mare, si attivò spontaneamente, in quegli anni drammatici, la rete clandestina della solidarietà, del risveglio delle coscienze e dell’umanità ritrovata. A migliaia, uomini, donne, religiosi, funzionari dello Stato, operai, borghesi, rischiando la propria vita e quella dei loro familiari, si opposero alla dittatura e alle violenze sistematiche, nascondendo soldati alleati, sostenendo la lotta partigiana, falsificando documenti per salvare ebrei dalla deportazione, stampando e diffondendo volantini di propaganda. Fu la Resistenza civile, la Resistenza senza armi, un movimento largo e diffuso, che vide anche la rinascita del protagonismo delle donne, sottratte finalmente al ruolo subalterno cui le destinava l’ideologia fascista. Scrive, riguardo a questo impegno, Claudio Pavone: «Essere pietosi verso altri esseri umani era di per sé una manifestazione di antifascismo e di resistenza, quale che ne fosse l’ispirazione, laica o religiosa. Il fascismo aveva insita l’ideologia della violenza, la pietà non era prevista…». La Resistenza, nelle sue forme così diverse, contribuì in misura notevole all’avanzata degli Alleati e alla sconfitta del nazifascismo. Ai circa trecentocinquantamila soldati, venuti da Paesi lontani, morti per liberare l’Italia e il mondo dall’incubo del nazifascismo, l’Italia si inchina doverosamente, con commozione e con riconoscenza. Quei ragazzi, che riposano sotto le lapidi bianche dei cimiteri alleati che costellano la nostra Penisola, li sentiamo come nostri caduti, come nostri figli. Liberazione, dunque, dall’occupante nazista, liberazione da una terribile guerra, ma anche da una dittatura spietata che, lungo l’arco di un ventennio, aveva soffocato i diritti politici e civili, calpestato le libertà fondamentali, perseguitato gli ebrei e le minoranze, educato i giovani alla sacrilega religione della violenza e del sopruso. L’entrata in guerra, accanto a Hitler, fu la diretta e inevitabile conseguenza di questo clima di fanatica esaltazione. Il 25 aprile è per l’Italia una ricorrenza fondante: la festa della pace, della libertà ritrovata, e del ritorno nel novero delle nazioni democratiche. Quella pace e quella libertà, che - trovando radici nella resistenza di un popolo contro la barbarie nazifascista - hanno prodotto la Costituzione repubblicana, in cui tutti possono riconoscersi, e che rappresenta garanzia di democrazia e di giustizia, di saldo diniego di ogni forma o principio di autoritarismo o di totalitarismo.. Aggiungo - utilizzando parole pronunciate da Aldo Moro nel 1975 - che «intorno all’antifascismo è possibile e doverosa l’unità popolare, senza compromettere d’altra parte la varietà e la ricchezza della comunità nazionale, il pluralismo sociale e politico, la libera e mutevole articolazione delle maggioranze e delle minoranze nel gioco democratico». A differenza dei loro nemici, imbevuti del culto macabro della morte e della guerra, i patrioti della Resistenza fecero uso delle armi perché un giorno queste tacessero e il mondo fosse finalmente contrassegnato dalla pace, dalla libertà, dalla giustizia. Oggi, in un tempo di grande preoccupazione, segnato, in Europa e ai suoi confini, da aggressioni, guerre e violenze, confidiamo, costantemente e convintamente, in quella speranza.
E per questo va ripetuto: Viva la Liberazione, Viva la libertà, viva la Repubblica.
LA CORTE SUPREMA DEGLI STATI UNITI
E' SCETTICA A CONCEDERE LA
PIENA IMMUNITA' A TRUMP
di Francesco Corrias
(25-4-2024) Donald Trump (foto dal web/Social) si ricandida alle presidenziali di novembre e punta ad evitare il verdetto della Corte Suprema che potrebbe non concedergli l'immunità per i presunti crimini per aver tentato di alterare i risultati delle elezioni presidenziali del 2020 perse contro Joe Biden. Il verdetto dell'Alta Corte arriverà nelle prossime settimane e sicuramente diventerà un caso storico per le decisioni che si prenderà sul potere presidenziale per il futuro. Perché nessun presidente o ex presidente è stato incriminato prima di Trump e la Corte Suprema non ha mai avuto l'occasione per affrontare l'argomento. Adesso se ne devono occupare ma è molto scettica sulla richiesta di assoluta immunità dell'ex presidente e sembra che non abbia intenzione di chiudere rapidamente la questione. Uno dei cinque membri della Corte, John Roberts è deciso a respingere la richiesta di immunità assoluta per l'accusa di aver cospirato per ribaltare la sconfitta elettorale del 2020. Altri due giudici, Brett Kavanaugh e Neil Gorsuch, nominati a suo tempo da Trump all'alta Corte, hanno suggerito che gli ex presidenti potrebbero avere una certa immunità. La situazione è complicata e di non facile soluzione. Intanto i sondaggi dicono che il 56% degli americani sono contro l'immunità a Trump durante la sua presidenza. Gli avvocati di Trump sostengono che gli ex presidenti hanno diritto all'immunità assoluta per i loro atti ufficiali altrimenti, come dice Trump, "è come avere un presidente cerimoniale".
L'ESERCITO ISRAELIANO E'
PRONTO PER ENTRARE A RAFAH
MONTATE VICINO A KHAN
YOUNIS 40MILA TENDE PER
UN'EVACUAZIONE DI MASSA
di Gigi Sartori
(23-4-2024) E' questione di ore, dicono, ma sicuramente ci vorranno ancora molti giorni. L'esercito israeliano è pronto per l'assalto a Rafah, situato vicino al confine con l'Egitto, l'unica città della Striscia in cui Israele non è ancora entrato via terra. L'esercito sta aspettando le decisioni del governo per l'operazione più volte annunciata ma sempre rimandata a causa delle pressioni della diplomazia internazionale. A rafforzare le truppe israeliane per l'invasione sono state mobilitate due brigate di riservisti, per un totale di 7mila soldati, che potrebbero essere impiegati anche in operazioni rischiose e comunque pronti a seguire specifiche movimentazioni per l'entrata a Rafah. Secondo i vertici militari i riservisti hanno acquisito tecniche specifiche di combattimento e manovre per le operazioni di terra. C'è da dire che sarà un'operazione complicata e complessa, un'invasione che Stati Uniti non vogliono e neanche gli altri dell'Occidente perché metterebbe a rischio la popolazione civile della città, dove attualmente ospita la maggior parte della popolazione sfollata di Gaza. Sarà necessario portare avanti un'operazione precisa, per non dire chirugica, per stanare i vertici e le milizie di Hamas ma prima bisognerebbe evacuare centinaia di migliaia di palestinesi che da Gaza hanno trovato rifugio a Rafah. Per questo motivo si stanno realizzando oltre 40mila tende a Khan Younis (foto dal web/Social), con una capienza di 12 persone ciascuno, per accogliere i civili palestinesi, per complessivi 480mila persone, e per attuare questa movimentazione potrebbero volerci dalle quattro alle cinque settimane. Perché si è deciso di portare la guerra a Rafah? Secondo i vertici militari israeliani un gran numero di terroristi di Hamas sono riusciti a fuggire in questa località negli ultimi mesi e l'esercito intende invadere Rafah e attuare un intenso piano di combattimento. Secondo la radio pubblica Kan e il quotidiano Israel Hayom la decisione è stata presa e il primo ministro Benjamin Netanyahu ha deciso l'attacco che verrà portata avanti "presto" nonostante la diffusa opposizione internazionale che proprio a Rafah, con una popolazione che sfiora i 2milioni di abitanti arrivati per buona parte da Gaza per sfuggire ai bombardamenti israeliani, potrebbe causare moltissime vittime.
GRAN BRETAGNA, ENTRO L'ESTATE
DECOLLERANNO I PRIMI AEREI
PER DEPORTARE IN RUANDA GLI
IMMIGRATI ARRIVATI ILLEGALMENTE
NEL REGNO UNITO
di Peter Moore
(24-4-2024) Adesso c'è l'approvazione definitiva. Tempi duri quindi per gli immigrati che vogliono arrivare illegalmente in Gran Bratagna, perchè il parlamento ha concluso, dopo una maratona oltre la mezzanotte, l'iter e ha autorizzato la deportazione in Ruanda di quanti si sono spinti illegalmente nel Regno Unito. Non tutto è passato liscio naturalmente, perché c'è stata battaglia fino all'ultimo alla Camera dei Lord per rallentare un provvedimento o annullarlo, ma alla fine si sono dovuti arrendere al governo di Rishi Sunak (foto dal web/Social) che, con convinzione granitica, ha posto il "Piano Ruanda" un paletto importante per mettere un freno a tante persone che attraversano illegalmente la Manica dalla Francia, e il numero e sempre più crescente e dal 2018 oltre 120mila persone hanno seguito questa rotta per raggiungere l'arcipelago. Il Ruanda è un paese sicuro? A dicembre la Corte Suprema della Gran Bretagna aveva stabilito che non poteva esserlo perché "continuano a verificarsi gravi abusi dei diritti umani, tra cui la repressione della libertà di espressione". Per questo motivo anche Amnesty International aveva criticato aspramente il piano di Sunak ritenendolo "vergognoso". Evidentemente però il governo inglese ha ribaltato la situazione, ritenendo invece che in Ruanda tutto sta migliorando grazie anche all'inieziezione di fondi esteri del Regno Unito. Ma dove andranno gli immigrati arrivati illegalmente in Gran Bretagna? Sicuramente in diverse parti ma anche all'Hope Hostel, 50 camere doppie pulite ogni giorno. E' tutto pronto. Per due anni l'albergo, costruito in un quartiere benestante della capitale ruandese Kigali, non ha avuto un cliente perché erano in attesa delle decisioni del governo inglese. Adesso sono operativi. C'è anche un tavolo da biliardo, un centro sportivo, computer e wi-fi ovunque. I primi aerei decolleranno entro l'estate, ma le preoccupazioni dell'opionione pubblica continuano a farsi sentire mentre gli sbarchi attraverso la Manica fanno impallidire il governo inglese che vuole favorire i flussi legali utili per sostenere l'economia del paese.
DAL 25 APRILE TORNA
LA PRIMAVERA?
di Marco Giovine
(23-4-2024) Il meteo per il 25 aprile? Buone notizie: le temperature saliranno ma non mancheranno le piogge in gran parte nelle regioni centro meridionali tirreniche. Abbiamo alle spalle i tre giorni d'inverno, prima della "liberazione", con condizioni termiche che sono rimaste invariate e che hanno fatto sprofondare le temperature sui valori invernali a causa delle correnti artiche che hanno invaso buona parte dell'Europa e quindi anche l'Italia. Per il ponte del 25 aprile le condizioni meteo saranno più miti e gradevoli, anche se nel Nord-Ovest ci saranno ancora precipitazioni diffuse. Nella settimana dal 29 aprile al 6 maggio ci sarà un cambio di scenario con temperature sopra la media.
TRUMP E' SOTTO PROCESSO PER AVER
PARTECIPATO AD UN PIANO CRIMINALE
PER MANIPOLARE LE ELEZIONI DEL 2016
di Peter Moore
(22-4-2024) Primo processo contro un ex presidente degli Stati Uniti, un evento di straordinaria portata politica soprattutto in vista delle prossime elezioni alla Casa Bianca. Gli occhi puntati sul tribunale di Manhattan erano tutti per Donald Trump (foto dal web/Social) che, stando all'accusa, avrebbe falsificato documenti per nascondere un piano criminale volto a interferire nelle elezioni del 2016 che poi lo hanno portato alla Casa Bianca. Secondo il vice procuratore distrettuale Matthew Colangelo Trump "ha orchestrato un complotto criminale per manomettere le elezioni presidenziali del 2016. Ha poi nascosto quella cospirazione criminale mentendo più volte sui suoi documenti finanziari a New York". Il più noto è il pagamento di 130mila dollari all'attrice porno Stormy Daniels fatta da Michael Cohen, ex avvocato di Trump, per mettere a tacere una presunta relazione extraconiugale nella parte finale della campagna. Secondo Colangelo, Cohen avrebbe pagato l'attrice "su indicazione dell'imputato" e per "influenzare le elezioni presidenziali". Di più: Trump lo ha rimborsato e "hanno mascherato il motivo dei pagamenti". Cohen è ora il testimore chiave dell'accusa. Secondo Colangelo l'esistenza di un complotto è reale ed è stato organizzato tra Trump, Cohen e David Pecker (editore di un tabloid) per facilitare l'elezione del miliardario nel 2016 mettendo a tacere fatti sessuali che avrebbero potuto danneggiare la sua elezione. L'avvocato di Trump Todd Blanche ha replicato subito: "Il presidente Trump è innocente e non ha commesso alcun crimine". Ha anche detto che non c'è nulla di illegale nel comportamento del suo assistito e sul "complotto elettorale" è stato categorico: "Non c'è niente di sbagliato nel cercare di influenzare l'esito di un'elezione perché fa parte della democrazia".
COPERNICUS PREVEDE
UN'ALTRA ESTATE PIU' CALDA
IN UN RAPPORTO LA MORTALITA'
CORRELATA AL CALDO E'
AUMENTATA DEL 30%
NEGLI ULTIMI DECENNI
di Carlo Imbesi
(22-4-2024) Quello che Copernicus (Climate Change Service) della Commissione europea, si aspetta per questa estate è in linea con quanto è accaduto nei primi mesi di quest'anno ma anche per tutto il 2023. E' un continuo record per quanto riguarda il caldo (foto dal wweb/Social), a causa della crisi climatica innescata dai gas serra, dati significativi che hanno conseguenze dirette sulla salute pubblica europea. In un rapporto, appena pubblicato, sullo stato del clima in Europa nel 2023 si mette in evidenza, ad esempio, che la mortalità legata al caldo è aumentata di circa il 30% negli ultimi 20 anni. Uno degli autori è Andrew Ferrone che spiega che nel 2023 l'OMS ha attivato un'allerta di emergenza sanitaria pubblica a causa proprio degli eventi estremi del caldo registrati in Europa. E i dati sono importanti: tra il 2000 e il 2020 il 94% dei casi di decessi sono legati al caldo a questi eventi estremi che si stanno concentrando negli ultimi decenni. E le previsioni dicono che i decessi aumenteranno nei prossimi anni e decenni e riguarderanno in modo particolare le città, dove vive la maggior parte delle persone, rispetto alle zone rurali. Il 2023 è stato un anno record in Europa: per le persone colpite da stress termico, dalle temperature oceaniche e dallo scioglimento dei ghiacciai. Per non tralasciare il grande incendio boschivo registrato in Europa e verificatosi in Grecia, dove sono andati bruciati quasi mille chilometri quadrati di vegetazione. Fenomeni che hanno avuto una relazione con la salute pubblica ma anche sull'economia. Seguendo il rapporto presentato lunedi 22 aprile, si stima che ci sia stata una perdita di quasi 14 miliardi di euro legata proprio al clima.
RISORSE E ARMI DI WASHINGTON
PER 61 MILIARDI ALL'UCRAINA PER
RESISTERE ALL'OFFENSIVA RUSSA
ORBAN SU FACEBOOK: SIAMO A
UN PASSO DALL'INVIO DI TRUPPE
DA PARTE DELL'OCCIDENTE
di Luisa Deidda
(21-4-2024) Scontata l'approvazione al Senato, dopo quella alla Camera dei Rappresentanti, è adesso una corsa contro il tempo per far arrivare le sospirate risorse finanziarie all'Ucraina (foto dal web/Social). Zelensky ha dovuto pazientare parecchio per ottenere questi aiuti per difendersi dalla Russia, per le resistenze dei repubblicani di Trump, e chiede di fare presto per far arrivare gli oltre 60 miliardi di dollari vitali per resistere agli attacchi russi che ultimamente sono in vantaggio militarmente su alcuni fronti caldi. C'è da chiedersi se effettivamente le risorse e le armi americane arriveranno in tempo utile. E mentre l'Ucraina soffre di carenza di munizioni e di attrezzature sofisticate, le truppe russe avanzano sul fronte di Donetsk nell'est del Paese. Secondo il Washington Post la Casa Bianca è già pronta a consegnare entro sette giorni il primo carico di munizioni, ma anche missili a corto raggio Himars per non parlare di sistemi di difesa aerea più volte richiesti dal presidente ucraino. Nonostante gli aiuti americani, i russi hanno un budget superiore e Putin potrà contare, per il 2024, di oltre 129 miliardi di euro, il triplo di quello ucraino. Zelensky però ha diversi assi nella manica e al primo posto conta di rafforzare il suo arsenale di difesa antiaerea e intercettare al massimo i missili russi. A breve arriveranno anche le risorse europee per l'Ucraina. E' un piano di finanziamento approvato a febbraio per cinque anni e valutato 50 miliardi di euro. Con questi aiuti, ha detto il presidente, l'Ucraina ha la possibilità di vittoria contro la Russia. Secondo Vikton Orban, premier ungherese, le risorse messe a disposizione di Zelensky non saranno sufficienti ma occorrerà di più. Sul suo account facebook ha scritto: "Siamo a un passo dall'invio di truppe da parte dell'Occidente in Ucraina".
GLI STATI UNITI SONO PRONTI AL
PRIMO TEST DI COMBATTIMENTO
SPAZIALE MILITARE
di Danilo Perseu
(21-4-2024) Il rischio è la minaccia della Cina o della Russia anche nello/dallo spazio. Per questo motivo gli Stati Uniti sono pronti ad effettuare il primo test militare nella storia del combattimento spaziale in orbita terrestre bassa (foto dal web/Social). L'obiettivo più o meno dichiarato è quello di respingere una eventuale aggressione nemica, sia da parte della Cina o della Russia o ancora della Corea del Nord, nello spazio. La missione si chiama Victus Haze e coinvolge un satellite che appena avverte manovre sospette o minacciose sviluppa uno scenario realistico di risposta alle minacce. Gli Stati Uniti si avvalgono di tecnologie e risorse di altre società, la Rocket Lab e True Anomaly, per mettere in concreto il test militare. Tutto si svolge nello spazio. Quando una nazione mette una risorsa sopra di noi, e non si sa cosa sia e non si sa quale sia il suo intento, allora è il momento di arrivare lassù per capire cosa si tratta e che obiettivi abbia. La missione Victus Haze ha il compito di lanciare un satellite che avrà il compito di eseguire manovre evasive e di attacco intelligenti. La risposta dovrà essere immediata e non di settimane, giorni o ore. La tecnologia è pronta per rompere questi paradigmi, per gestire in tempo reale ogni minaccia di un avversario in orbita. E' una sfida di grandissima portata che sarà possibile grazie alla tecnologia e ai partner commerciali che hanno la cultura di accorciare tempestivamente i tempi in ogni occasione. Il test militare sullo spazio è in programma nel 2026 e il costo totale del progetto sarà di 92 milioni di dollari.
TORNA IL MALTEMPO, BREVE
TREGUA IL 23 APRILE
PER TUTTA LA SETTIMANA
FREDDO,PIOGGE E NEVE
di Laura Pirlo
(20-4-2024) E' il terzo weekend di aprile all'insegna del maltempo (foto dal web/Social), ciò significa un brusco calo delle temperature, pioggia, neve e vento. Un clima decisamente autunnale e in alcune regioni si riapre l'inverno. Il ritorno del freddo è dovuto al passaggio della perturbazione n.6 di aprile che si farà sentire soprattutto nelle regioni Centro-Sud. Nel dettaglio vediamo che la domenica 21 aprile sarà caratterizzata da nubi e piogge in diverse regioni, con nevicate fino a 800/1300 metri su Alpi, Prealpi e Appennino Ligure ed Emiliano. Nuova perturbazione, in arrivo da lunedi 22 aprile, la n.7 di aprile, con massa d'aria insolitamente fredda per il periodo. Ad accompagnare il maltempo arriva il freddo di origine artica che investirà buona parte dell'Italia con un clima, pertanto, tipicamente invernale. Breve tregua per martedi 23 aprile su buona parte del Nord. Nelle regioni del Sud, invece, arriva la perturbazione dal Nord Africa che porterà instabilità e piogge su Basilicata, Calabria e Sicilia orientrale.
MEDIO ORIENTE, ATTACCO
LIMITATO DI ISRAELE ALL'IRAN
NON CI SAREBBERO RISPOSTE
IMMEDIATE DA PARTE DI TEHERAN
di Gigi Sartori
(19-4-2024) Botta e risposta tra Iran e Israele e la guerra, se ci sarà, è rimandata. E' successo che Israele ha compiuto l'attacco di ritorsione contro i droni e i missili dell'Iran di sabato scorso, nessuna struttura è stata danneggiata e non ci sono stati feriti. Più che offensiva a tutti gli effetti, è stato un attacco "limitato", di quelli per dire "devo dimostrare che esisto" o che "non posso che reagire". Al momento non ci sono molti dettagli, il regime iraniano ha detto che è stato attaccata una zona della provincia di Isfahan, dove c'è un avanzato programma nucleare, ma nessun impianto nucleare ha subito danni. Un alto funzionario iraniano non ha chiaro chi si nasconde dietro l'attacco e del resto, come è ovvio, Israele resta in silenzio. La certezza è che c'è stato un attacco di droni nella notte tra il 18 e il 19 aprile alle ore 4 del mattino ora italiana, forse lanciati in territorio iraniano, di sicuro sarebbe la risposta di Israele cinque giorni dopo l'attacco massiccio dell'Iran. L'agenzia iraniana Fars sottolinea che l'attacco non ha generato vittime o danni materiali, né si sono avvertite grandi esplosioni e sulla zona, a circa 400 chilometri a sud della capitale, non sono state danneggiate sistemi riconducibili alle strutture nucleari come l'impianto di arricchimento dell'uranio. Ora la palla passa a Teheran che durante la settimana ha minacciato di colpire il suo nemico più duramente di sabato scorso in caso di aggressione anche minima. Partita chiusa?
DOPO IL CALDO RECORD, TORNA
UNA NUOVA ONDATA DI FREDDO
PIOGGIA IN MOLTE REGIONI, MAESTRALE
E SCHIARITE IN SARDEGNA
di Laura Pirlo
(18-4-2024) Dal caldo record di due settimane fa a una nuova ondata di freddo. E' una sorta di temperatura yo-yo e la gente non sa più come vestirsi e, saggiamente, nessuno ha dismesso gli abiti pesanti. Secondo gli esperti un nuovo calo di temperatura si verificherà nel weekend sull'Europa portando maltempo su tutte le nazioni centrali compresa l'Italia. La nuova perturbazione si orienterà in modo particolare nel Centro Sud specie sul versante orientale. Non solo il freddo ma ci sarà anche molta pioggia (foto dal web/Social), temporali e forti venti. In evidenza anche le regioni meridionali con piogge abbondanti in modo particolare in Campania, Calabria e Sicilia. Instabilità diffusa in Emilia Romagna. In questo segmento meteo si inserisce, in una primavera un pò pazza, la neve, decisamente fuori stagione, fra la Toscana e l'Emilia Romagna ad di sopra dei 1500 metri di altitudine. Venti in intensificazione con Foehn sulle Alpi, tramontana in Liguria, Bora sull'alto Adriatico e Maestrale sulle isole maggiori dove, comunque, resistono ampie schierite in Sardegna e Sicilia.
IN ATTESA DELLA RISPOSTA DI ISRAELE
ALL'IRAN RIPRENDE CON FORZA
LA MINACCIA DI INVADERE RAFAH
di di Gigi Sartori
(17-4-2024) Archiviata la rappresaglia dell'Iran, ma ancora in piedi la risposta di Israele, si fa strada l'azione militare israeliana su Rafah, l'attacco che gli Stati Uniti non vogliono e che Joe Biden dice che sarebbe "un grosso errore". Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che in un primo momento aveva fatto marcia indiestro per non disturbare gli Stati Uniti nella difesa contro i droni e i missili iraniani sul suolo israeliano, è sempre intenzionato a portare la guerra, dopo Gaza (foto dal web/Social), sul suolo della popolosa città. Secondo un sondaggio dell'Università Ebraica di Gerusalemme il 44% di israeliani è favorevole all'invasione di Rafah, anche se rappresenterebbe una crisi nei rapporti con gli Stati Uniti. Del resto Netanyahu aveva da tempo annunciato l'invasione di Rafah, dicendo che c'è "già una data" ed era anche un annuncio per costringere lo scambio di prigionieri con ostaggi in mano ad Hamas, ciò che però non si è verificato nonostante anche trattative per un cessate il fuoco. Il ministro della difesa Yoav Gallant ha detto recentemente che tutto è pronto per le operazioni a Rafah con evacuazione dei civili e con l'obiettivo di sradicare i capi di Hamas che si troverebbero proprio in quella città. Anche in questo caso la diplomazia internazionale è contro l'invasione su Rafah, per primo Joe Biden che è contro questa offensiva che sarebbe assolutamente orribile.
ALLUVIONE A DUBAI, SOSPETTI
SULLA "SEMINA DELLE NUVOLE"
di Marco Giovine
(17-4-2024) I meteorologi sono rimasti esterrefatti per il violento nubifragio che si è abbattuto qualche giorno fa su Dubai (foto dal web/Social) lasciando una drammatica situazione con strade inondate, auto spazzate via e residenti bloccati nelle strade, trasformate in veri e propri fiumi, nei supermercati e negli uffici, poi scene di distruzione. E' successo che il 16 aprile oltre 150 millimetri di pioggia è caduta in 24 ore quanto il doppio di acqua in un anno. Si tratta della più grande quantità d'acqua caduta dall'inizio delle registrazioni nel 1949. Adesso che il forte temporale è cessato le autorità degli Emirati Arabi Uniti stanno ripulendo i danni causati e c'è anche la morte di almeno una persona. Danni incalcolabili alle abitazioni e alle attività commerciali. L'aeroporto internazionale di Dubai è stato seriamente colpito e le autorità hanno dovuto affrontare con molta fatica le gravi interruzioni del servizio per la forte pioggia che ha fatto deviare i voli o ritardandoli. A Dubai la situazione è stata insostenibile e il governo ha ordinato ai suoi dipendenti e a tutte le scuole di lavorare da remoto. Cosa è successo e perché? Gli Emirati Arabi Uniti è una nazione nota per il suo clima arido e spesso utilizza la tecnica della semina delle nuvole per le precipitazioni utili per rifornire le riserve idriche sotterranee. Gli esperti ritengono che c'è la possibile correlazione tra questa pratica e questa catastrofica tempesta ma c'è anche chi dice che si è trattato di un evento meteo estremo "naturale" con danni ingenti dovuti alla carenza di adeguate infrastrutture di drenaggio. Gli interrogativi rimangono e ci si chiede se la semina delle nuvole vale il rischio di una catastrofe che molti dicono che sia stata quasi annunciata.
IN GRAN BRETAGNA E' INIZIATA LA
GUERRA CONTRO GLI SCOIATTOLI AMERICANI
ESEMPLARI ANCHE IN ITALIA: "SONO
PERICOLOSI PER L'AGRICOLTURA E L'ECOSISTEMA"
di Peter Moore
(16-4-2024) C'è un'altra guerra che sta interessando la Gran Bretagna e riguarda lo scoiattolo. Gli inglesi amano lo scoiattolo rosso e hanno paura dei grandi invasori grigi (foto dal web/Social) provenienti dall'America. Nel Parco Nazionale del Lake District lo scoiattolo rosso autoctono rimane la maggioranza sebbene lo stesso sia in via di estinzione, questo perché questo timido animale è stato scacciato dal suo fratello americano più grande e più forte. L'americanizzazione della popolazione di scoiattoli britannici iniziò nel 1876 e si adattarono così bene che ora ce ne sono quasi 3 milioni nei boschi, e non solo, in Gran Bretagna mentre quelli rossi sono appena 120mila, tre quarti dei quali vivono in Scozia. Ufficialmente lo scoiattolo grigio è classificato come "parassita" o anche "ratti con code carine" e per questo motivo vengono uccisi, in una forma di guerriglia che è del tutto legale. Questa specie, secondo gli esperti, può causare impatti negativi sia sugli ecosistemi colonizzati sia sulle attività umane. "In particolare, dicono, scorteccia gli alberi e di conseguenza sono maggiormente suscettibili agli attacchi dei parassiti oltre ad essere ghiotto di nocciole". Non solo, questi animali sono estremamente pericolosi per lo scoiattolo comune, la specie autoctona, perché può provocarne l'estinzione grazie ad una maggiore efficienza nello sfruttamento delle risorse naturali. C'è chi li difende sottolineando che ci deve essere un equilibrio tra biodiversità e diritti degli animali, compresi i diritti degli scoiattoli grigi. Lo Stato britannico si è schierato apertamente dalla parte del suo scoiattolo avvertendo i forrestali a tenere conto della loro presenza durante l'abbattimento degli alberi e il Ministero dell'Agricoltura, invece, sta lavorando ad un programma di sterilizzazione genetica degli animali grigi. La questione degli scoiattoli non riguarda solo la Gran Bretagna ma anche l'Italia dove sono stati avvistati scoiattoli grigi nell'Emilia Romagna.
DOPO IL CALDO ANOMALO TORNA
IL MALTEMPO NEL WEEKEND
TEMPERATURE GIU', TEMPORALI,
FREDDO E ANCHE NEVE
di Marco Giovine
(15-4-2024) Se c'è stato un anticipo d'estate con un caldo anomalo a fine settimana si cambia con l'arrivo di un'ondata di freddo, temporali e vento (foto dal web/Social) che ci farà scordare il tepore del mare e dell'aria aperta con le maniche e calzoncini corti. Gli esperti dicono che si potrà assistere anche a un calo delle temperature anche di 15°C. Tutto nasce da un vortice di bassa pressione che ha origine tra la Scozia e l'Islanda che va verso il Regno Unito e nelle prossime ore si estenderà verso l'Europa centrale con un contributo artico che investirà anche l'Italia. Aria fredda si svilupperà inizialmente sull'Italia settentrionale e in modo particolare le zone alpine con l'arrivo della neve fin sotto i 1000m. Il Centro, in avvio di questa depressione, sarà ancora soleggiato con l'arrivo di temporali e piogge che toccheranno la Toscana e Marche. Mercoledi 17 aprile le previsioni dicono che il fronte freddo continuerà la sua marcia di instabilità vero il Centro e al Sud, stesso copione il giorno successivo con temperature che scenderanno, comunque sotto la media.
E' ALLERTA TOTALE, "L'IRAN ATTACCA
ISRAELE CON DECINE DI DRONI"
di Gigi Sartori
(13-4-2024) Ormai è una questione di ore e il mondo guarda con preoccupazione le prossime mosse dell'Iran dopo che Israele ha fatto crollare il 1 aprile un edificio diplomatico iraniano a Damasco uccidendo sette alti ufficiali tra cui due generali. Tensione alle stelle (foto dal web/Social) già da alcuni giorni e il Pentagono pensa che nelle prossime ore l'Iran metterà in pratica le ritorsioni contro Tel Aviv e vista la massima allerta il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sabato ha interrotto un viaggio del fine settimana nel Delaware per tornare alla Casa Bianca per gli ultimi sviluppi urgenti sul Medio Oriente. Le grandi preoccupazioni sono aumentate quando la Guardia rivoluzionaria iraniana ha sequestrato una nave portacontainer legata ad Isreaele vicino allo Stretto di Hormuz che separa l'Iran dagli Emirati. La nave, secondo fonti israeliane, ha un equipaggio di almeno 20 marinai filippini e trasporta container con destinazione l'India. E' un atto criminale, dice Israele, e per questo motivo le autorità israeliane chiedono
" all'Unione Europea e al mondo libero di dichiarare immediatamente il Corpo delle Guardie rivoluzionarie iraniane un'organizzazione terroristica e di sanzionare subito l'Iran". Intanto cresce la massima allerta e Israele ha messo le sue forze armate in piena attività, compresi i riservisti, annullando gite scolastiche e altre attività giovanili, chiusura delle scuole riservando massima attenzione agli assembramenti nelle strade e nelle piazze. Questa situazione, già del clima del terrore, potrebbe segnare una vittoria per Teheran ma è un risultato minimale e insignificanti rispetto alla risposta che l'Iran vorrebbe dare come, ad esempio, l'attacco diretto contro obiettivi sensibili israeliani. La notte tra il 13 e il 14 aprile sarà particolarmente attenzionata. Le premesse si sono verificate già alle 21:44 di sabato quando l'Iran ha lanciato su Israele decine di droni, subito neutralizzati. E' decollato anche l'aereo del premier Benyamin Netanyahu in vista dei preparativi per la ritorsione dell'Iran. I sistemi di difesa israeliani sono schierati e sono pronti a qualsiasi scenario sia per la difesa che per l'attacco.
STRAGE SUVIANA, TROVATO IL
CORPO DELL'ULTIMO DISPERSO,
"LA VERITA' NELLA SCATOLA NERA"
di Luca Berni
(12-4-2024) Col ritrovamento dell'ultima vittima il bilancio finale dei morti della centrale idroelettrica, dove martedi si è verificata un'esplosione, sale a sette. Nella giornata di ieri i sommozzatori avevano recuperato i corpi senza vita di tre operai. Le ultime vittime vanno ad aggiungersi ai morti ritrovati subito: Vincenzo Franchina, 36 anni, Mario Pisani, 73 anni e Pavel Petronel Tanase, 45 anni. Si chiude il sipario dell'emergenza, che riguardava il ritrovamento dei dispersi, e adesso si apre una nuova fase che porterà la Procura a capire cosa è successo nella centrale di Suviana, quali le cause dell'esplosione mentre sono ancora vive le polemiche sugli subappalti. Vincenzo Garzillo è l'ultima vittima che la centrale ha restituito. E' stato trovato vicino alla turbina al piano meno 9, nello stesso piano, 30 metri sotto il livello della diga, dove sono state trovate ieri i corpi di Adriano Scandellari, Paolo Casiraghi e Alessandro D'Andrea. Tutti si trovavano nello stesso piano dove si sarebbe verificata l'esplosione che ha dato poi origine alla tragedia. Delle sette persone ferite, di cui cinque ricoverati uno dei quali già dimesso, una buona notizia: Jonathan Andrisano, di 35 anni ricoverato all'ospedale Sant'Orsola di Bologna, è stato dichiarato fuori pericolo. Sono quindi 15 le persone coinvolte: sette morti, sette feriti e un illeso. Restano da capire le cause dell'esplosione che potrebbe essere partita dall'alternatore all'ottavo piano e non dalla turbina al nono. Anche gli esperti dell'Enel Green Powe non sanno spiegare le possibili cause. Sarà l'inchiesta a stabilire eventuali malfunzionamenti, disattenzioni o altro, di sicuro sarà importante l'acquisizione del "sistema Scada", la scatola nera delle centrali elettriche, per capire eventualmente una traccia dell'esplosione. Con la fase due la Procura capirà molte cose del giallo sul lago di Suviana: svuotata l'intera centrale dall'acqua, a cura di idrovore che stanno lavorando a pieno ritmo, poi sarà messa in sicurezza a vantaggio delle perizie.
IL PENTAGONO: "IMMINENTE L'ATTACCO
DELL'IRAN A ISRAELE" NETANYAHU:
"SIAMO PRONTI, CHI CI FA DEL
MALE, GLI FAREMO DEL MALE"
di Gigi Sartori
(11-4-2024) "Chi ci fa del male, gli faremo del male" è la risposta di Benjamin Netanyahu contro l'Iran che ha deciso di attaccare Israele con missili o droni iraniani come rappresaglia per il bombardamento israeliano di un edificio a Damasco il 1 aprile dove vennero uccisi un generale islamico e altri sei ufficiali della guardia. Un attacco che ci sarà, anche se non direttamente dall'Iran ma dai suoi alleati, anche se gli Stati Uniti stanno cercando in tutti i modi di dissuaderli e il Pentagono pensa sempre che l'attacco sarà effettuato. In attesa di sviluppi si rafforza il sostegno "incrollabile" tra Israele e Usa nonostante che da giorni sono in atto divergenze tra Netanyahu e Biden sulla gestione della guerra a Gaza (foto dal web/Social). "Faremo tutto il possibile per proteggere la sicurezza di Israele" ha detto il presidente degli Stati Uniti dopo che l'Iran e lo Stato ebraico si sono scambiati avvertimenti pesanti. L'ayatollah Khamenei, sempre in riferimento all'attacco iraniano in Siria, ha insistito sul fatto che il "regime sionista deve essere punito" ma non ha spiegato quando e dove avrebbe colpito. Di rimando Israele è pronto a coprire tutte le esigenze di sicurezza dello Stato e confida sugli F-15 Usa per una risposta decisiva che sarà portata direttamente sul suolo iraniano. E' una situazione di attesa, si ha paura, a livello internazionale, per gli sviluppi che potrebbe portare l'entrata in guerra di un'altra potenza, perché con l'Iran in campo la situazione della guerra tra Israele e Hamas potrebbe cambiare, e di molto. Gli Stati Uniti si stanno impegnando perché ciò non avvenga proponendo una pausa umanitaria nella regione, da un lato, e cercando di tranquillizzare l'Iran a non attaccare Israele. I servizi segreti statunitensi avrebbero le prove che l'Iran o uno dei suoi alleati (come gli Houthi in Yemen o le milizie in Iraq o in Siria) potrebbero attaccare a breve con missili ad alta precisione o droni prendendo di mira obiettivi militari o governativi israeliani. Il timore non è la ritorsione israeliana, che ci sarà e che sarà molto dura, ma che il conflitto potrebbe essere più ampio.
DISASTRO CENTRALE ELETTRICA,
RECUPERATE LE VITTIME AL PIANO
MENO NOVE "MENTRE SCAPPAVANO"
di Luca Berni
(11-4-2024) Sono stati recuperati tre corpi al nono piano sotto il livello dell'acqua della diga colti, come ha detto il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco Calogero Turturici, mentre "probabilmente stavano scappando visto che i corpi sono stati ritrovati nel percorso di fuga", mentre proseguono le ispezioni nella centrale idroelettrica di Bargi (foto dal web/Social), in provincia di Bologna, alla ricerca dell'ultimo disperso. I sommozzatori vanno avanti senza sosta, con l'aiuto di droni acquatici e idrovore, tra mille difficoltà in un ambiente, a meno 40 metri dal livello del lago, difficilissimo per la visibilità e le correnti. E' in via di stabilizzazione l'afflusso d'acqua nei piani dove si sta operando nei quali sono attivi cento vigili del fuoco. Soccorritori sono impegnati in modo particolare nei piani -8, -9 e -10. Gli ultimi tre corpi recuperati si trovavano al piano meno 9. Non è stato facile trovarli perché c'era un serio problema dell'inquinamento dell'acqua, un fatto che ha disturbato e ha reso difficile l'avanzamento soprattutto per la presenza di olii e idrocarburi presenti in superficie. Gli esperti del centro Carabinieri subacquei di Genova hanno lavorato per tutta la notte per la bonifica e rendere la visibilità accettabile. Sono state ore trascorse senza esito e le ricerche non consentivano, durante tutta la notte, la ricerca dei dispersi perché si dovevano ripristinare le condizioni minime di sicurezza per poter accedere ai piani in tranquillità. I tre corpi sono stati ritrovati grazie ad un'attenta bonifica dei luoghi anche se al piano meno 9 c'era ancora oltre un metro d'acqua e molte macerie provocate dall'esplosione e di pezzi di cemento armato. Si va avanti senza sosta alla ricerca dell'ultimo disperso che molto probabilmente lavorava in luogo separato. Forse è ancora presto per capire cosa è successo nella centrale di Suviana e le cause sono un vero e proprio giallo e in Procura si dice che "non c'è nessuna ipotesi oggettiva". Si fanno naturalmente ipotesi: un errore umano? Un difetto strutturale? Un malfunzionamento? Intanto in Procura è stato creato un pool per individuare responsabilità mentre si stanno facendo accertamenti sugli appalti e subappalti. Si punta il dito sulla sicurezza e il presidente della Cei, cardinale arcivescovo Matteo Zuppi ha parlato di "sicurezza non è un costo, non è un lusso ma è un dovere, un diritto inalienabile per ogni persona". C'è stata intanto una manifestazione Cgil e Uil per protestare contro le morti sul lavoro dopo la strage alla centrale di Bargi.
DOPO LA TEMPESTA PIERRICK,
NEL WEEKEND SOLE E CALDO CON
TEMPERATURE FINO A 30 GRADI
di Marco Giovine
(10-4-2024) Piogge e temporali stanno interessando soprattutto il Nord d'Italia accompagnati da una diminuzione delle temperature: è la tempesta Pierrick che si è abbattuta all'inizio tra le isole Britanniche e la Francia. Dalle immagini satellitari si nota la potenza della tempesta che scarica abbondanti piogge, raffiche di vento sulle coste e forti mareggiate. Secondo gli esperti la tempesta è paragonata ad un Uragano di categoria 1. Nel weekend si cambia nuovamente con condizioni estive (foto dal web/Social), e sarà il secondo fine settimana di aprile ad essere caratterizzato da caldo anomalo, con massime che potranno arrivare a toccare anche i 30°C. Gli esperti dicono che ci sarà più caldo domenica e le temperature avranno un sapore estivo su gran parte della penisola, paragonate ai valori di maggio e inizio giugno. Dalla prossima settimana altro ribaltone con temperature che scenderanno sensibilmente anche se è tutto ancora da valutare.
STRAGE ALLA CENTRALE
IDROELETTRICA A SUVIANA:
3 MORTI, 4 DISPERSI E
5 FERITI GRAVI
di Luca Berni
(9-4-2024) Il sindaco del Comune di Camugnano Marco Masinara ha parlato subito di "un inferno", sicuramente è una grave tragedia che ha colpito la comunità dell'Appennino bolognese dove è avvenuta, nel bacino di Suviana, la terribile esplosione alla centrale idroelettrica Enel di Bargi (foto dal web/Social). Il bilancio provvisorio è pesantissimo: 3 morti, 4 dispersi e cinque feriti gravi. La triste vicenda è delle ore 15 di martedi 9 aprile. Secondo quanto si è appreso i tecnici stavano movimentando il collaudo a una turbina in uno dei due gruppi di produzione di energia in manutenzione straordinaria. La dinamica non è stata ancora accertata e neanche le circostanze che hanno portato all'esplosione della turbina all'ottavo piano ribassato di una struttura che si sviluppa in modo particolare sotto il livello del lago fino a 60 metri di profondità. Le difficoltà sono molteplici e articolate dove la pressione dell'acqua ha il suo peso e dove un'esplosione in un piano può compromettere gli altri in un susseguirsi di inondazioni e incendi. Secondo le prime notizie ad essere interessati alla tragedia sono stati 12 operai provenienti un pò da tutte le parti d'Italia e alcuni di loro dipendenti di aziende appaltate da Enel Green Power. Naturalmente non si hanno notizie certe e vaghe sono le informazioni dell'incidente come quella di un crollo di un solaio avvenuto dopo l'esplosione. Per tutta la notte si lavorerà per cercare di trovare vivi i dispersi che potrebbero aver trovato rifugio in vani dove non è arrivata l'acqua e l'esplosione non ha causato danni. I soccorritori hanno difficoltà ad arrivare ai piani interessati. A tarda notte i vigili del fuoco erano appena arrivati al settimo piano. Importante è abbassare le temperature compatibile con la presenza umana e trovare la visibilità giusta. Nulla si sa sulle cause, solo ipotesi. Molte le reazioni, su tutte le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha espresso il suo cordoglio per gli operai deceduti, la solidarietà ai feriti e alle famigle e ha auspicato che sia fatta piena luce per la dinamica dell'incidente.
MARZO 2024 E' STATO IL DECIMO MESE
CONSECUTIVO PIU' CALDO DI SEMPRE
di Giovanni Picchi
(9-4-2024) Ci rendiamo conto tutti che ogni mese il caldo (foto di Augusto Maccioni) è sempre più insistente, adesso c'è la conferma da parte di una istituzione nel campo del meteo. E per dirla tutta marzo è il decimo mese consecutivo che le temperature medie registrate sul pianeta sono state batture. Marzo, quindi, ha fatto registrare una temperatura media di 1,68°C superiore a quella di un normale mese di marzo nel clima dell'era preindustriale (1850-1900) e di 0,73°C rispetto alla media 1991-2020. L'annuncio è stato dato quest'oggi dal Climate Change (C3S) dell'Osservatorio europeo Copernicus che indica, tra l'altro, la temperatura media globale superiore di 1,58°C rispetto alle media preindustriale, cifra che centra in qualche modo l'obiettivo degli accordi di Parigi che conteneva l'aumento della temperatura globale entro gli 1,5°C. State questa situazione si prende atto che da giugno 2023 ogni mese si è battuto il proprio record e luglio 2023 è stato il mese più caldo mai registrato al mondo. Insolita è anche la temperatura degli oceani, uno dei principali regolatori del clima che coprono il 70% della terra, che è stata più calda che mai. Marzo registra anche nel caso della superficie degli oceani, una media di 21,07°C, nuovo record assoluto (escluse le aree vicino ai poli). Questo surriscaldamento, dicono gli esperti, minaccia la vita marina e porta più umidità nell'atmosfera consentendo condizioni instabili con piogge torrenziali e forti venti. Ultima annotazione riguarda il fenomeno climatico naturale El Niño che ha raggiunto il suo picco a dicembre e che continuerà ad alimentare temperature superiori alla norma fino a maggio.
8 APRILE 2024, E' IL GIORNO
DELL'ECLISSI TOTALE, MA NON IN ITALIA
di Gianandrea Pitzalis
(7-4-2024) E' il giorno dell'eclissi totale (foto dal web/Social). Lunedi 8 aprile 2024 gran parte della popolazione mondiale, ma non in Italia, sarà testimone di uno spettacolo straordinario, un vero spettacolo astronomico, un evento molto raro perché, ha detto la Nasa, sarà l'ultima eclissi di questo tipo visibile dagli Stati Uniti fino al 2044. L'eclissi ha suscitato grande attesa spingendo tantissimi appassionati a trasferirsi soprattutto in Usa per vedere l'evento e gli hotel hanno registrato il tutto esaurito. Lo straordinario evento si verifica perché la Luna si frappone direttamente tra la Terra e il Sole oscurandola completamente, trasformando la luce del giorno in crepuscolo, un fatto che offre un impatto visivo spettacolare. Le fasi dell'eclissi traccerà un arco lungo 185 chilometri, passando dal Messico, Texas fino al Maine. La durata, che solitamente non è sempre uguale, della fase della totalità durerà più di quattro minuti e a Torreon, in Messico, anche di più, addirittura 4 minuti e 28 secondi. L'eclissi totale sarà visibile anche in diverse grandi città come Dallas, Indianapolis, Buffalo e Montreal. Molti appassionati e turisti si sono concentrati nei luoghi delle Cascate del Niagara dove gli alberghi hanno registrato il tutto esaurito da mesi e le auto a noleggio sono introvabili. Molte amministrazioni sono in difficoltà per gestire l'enorme afflusso di persone in ordine anche al traffico pubblico. Anche il mondo scientifico è presente all'evento per compiere osservazioni che solitamente non sono possibili con la luce del sole andando dallo studio dell'atmosfera esterna del Sole alla ricerca di asteroidi che si trovano fra Mercurio e la nostra stella.